"Left Handed" (in Giappone "Tobira no Muko") è un film del 2008 diretto da Laurence Thrus. Il tema trattato è quello degli hikikomori.
Trama: la storia ha come protagonista Hiroshi, un adolescente
giapponese introverso e silenzioso. Un giorno, mentre va a scuola insieme al
fratello minore, decide di non varcare la soglia dell’istituto e di tornare
immediatamente a casa. Da quel giorno si chiude nella propria stanza da letto,
saltando i pasti e smettendo di andare a scuola. Non solo, smette completamente
di parlare e ignora i continui tentativi della madre che cerca di capire cosa
gli sia accaduto.
L’intera opera è in bianco e nero, una scelta che il registra probabilmente fa con lo scopo di “spegnere le luci”, in modo da far sprofondare l’intero film nell’ombra, facendogli assumere le stesse tonalità della camera e del mondo di un hikikomori. Anche i dialoghi sono molto scarsi a livello puramente quantitativo, tanto è vero che per lunghi tratti il film è completamente muto.
Dopo queste considerazioni di
natura tecnica, voglio commentare alcuni elementi che ho trovato interessanti. Al
fine di evitare “spoiler” (anche se pur minimi), consiglio a coloro che
avessero già deciso di intraprendere la visione del film di sospendere –
momentaneamente – la lettura di questo post.
La storia di Hiroshi
Innanzitutto va precisato che il
film racconta un caso specifico di hikikomori, con le sue peculiarità. Ogni
generalizzazione va dunque fatta con attenzione. La storia di Hiroshi non può
essere uguale, per modalità e manifestazioni, a quella di tutti gli hikikomori.
Alcune caratteristiche saranno comuni, altre diverse e specifiche.
La domanda che sembra permeare
tutto il film è: “perché Hiroshi si è
chiuso nella sua stanza?”. La madre non riesce a darsi pace e chiede spesso
al fratello minore se fosse successo qualcosa a scuola. Qualcosa è successo, ma la verità
è che il comportamento di Hiroshi sembra prescindere da un evento specifico. L’hikikomori
non ha bisogno necessariamente di un trauma.
Gli elementi delle storia di
Hiroshi che ho trovato comuni a quelli di molti altri ragazzi nelle sue stesse
condizioni sono due in particolare: la decisione dei genitori di aspettare a
rivolgersi a specialisti nella speranza che la situazione “passi da sola” (si
parla di tempi lunghissimi, un anno e mezzo in questo caso) e un padre poco presente
nella vita familiare. Quest’ultimo infatti viene a sapere molto tardi che il
figlio si trova in quelle condizioni e, a eccezione di una reazione momentanea,
lascia tutto il peso sulle spalle della moglie.
Il momento dell'aiuto
Infine, è doveroso soffermarsi su
un momento molto importante del film, quello che potremmo definire “dell’aiuto”,
ovvero quando la madre decide finalmente di rivolgersi a un istituto
specializzato per il recupero degli hikikomori. E’ il responsabile stesso del
centro che si reca a casa del ragazzo e incomincia a parlargli da dietro la
porta chiusa. I tempi sono lunghi e l’approccio particolarmente cauto.
Nel primo “incontro” il
responsabile si limita a una rapida presentazione, dicendo che sarebbe tornato
presto. Nel secondo parla di alcuni importanti fatti di cronaca accaduti nell’ultimo
periodo e fa capire al ragazzo alcune delle cose che si sta perdendo rimanendo
dentro la sua stanza. Nel terzo racconta a Hiroshi un caso di un ragazzo simile
a lui e di come il suo centro ha potuto aiutarlo. Nel quarto prova a entrare…
Quello che voglio sottolineare
sono i tempi necessari perché un qualunque tentativo di aiuto abbia
effetto. Uno degli errori più comuni è quello di forzare il ragazzo ad
abbandonare la propria stanza oppure fare ricorso a medicinali (come
antidepressivi) per curare, quando da curare non c’è niente.
A tal proposito cito una frase di
Carla Ricci:
" [...] vere e proprie cure mediche specifiche ancora non esistono; si possono tentare altre strade, altri dispositivi di efficacia come pazienza e gentilezza, molto più complessi di una ricetta farmacologica ma che consentono una cura intima e delicata"
Il materiale per documentarsi
sull’hikikomori non è molto. Anche per questo "Left Handed" rappresenta una
preziosa risorsa. Consiglio la sua visione e, se vi fa piacere, lasciatemi un
commento a riguardo.
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